My Business Apple, la tua attività sulle mappe di Apple

Anche Apple apre sulle sue mappe la possibilità alle aziende di inserire la propria scheda.

Puntando sempre di più sul mobile, Google è arrivata ancora una volta prima, con un database di aziende profilato e ben popolato. Apple probabilmente si è vista costretta ad adeguarsi, dato che sulle  sue mappe da mobile i contenuti rispetto a Big G scarseggiano: è sufficiente fare una prova per verificare che molte attività su Apple Maps non si trovano affatto. Ecco quindi la soluzione: lasciare agli utenti ancora una volta la possibilità di profilare il proprio business, così che si arrivi a competere più facilmente con le mappe di Google.

Come inserire la proprià attività su Apple Maps

Le mappe di Apple sono disponibili a questo indirizzo: mapsconnect.apple.com

Per potersi registrare occorre essere in possesso di un account iCloud. Se si è sprovvisti, è possibile creare un account apple gratuito.

Dopo aver eseguito l’accesso, è sufficiente cliccare su “Aggiungi la mia azienda”, accettare i termini e le condizioni d’uso e provare a verificare che non esista già. Infatti, una form permette già di verificare se siamo già presenti nel database di Apple Maps.

Nel caso in cui non sia presente, è possibile aggiungerla. Il processo di inserimento si completa in 5 passi, in cui ci verrà chiesto:

  1. il nome dell’attività, la propria qualifica ed i dati come indirizzo, città e numero di telefono;
  2. il numero di telefono è un dato obbligatorio in quanto dovremo rispondere ad una telefonata automatica effettuata da Apple Maps la quale ci inviterà a verificare i dati inseriti digitando un codice PIN;
  3. una mappa ci mostra la posizione del cursore, potendo comunque precisare ulteriormente la nostra sede;
  4. l’inserimento delle categorie di attività; come avviene anche su Google Maps, anche qui diverse categorie e sottocategorie ci permettono di aggiungere fino a 3 specifiche;
  5. la possibilità di inserire gli orari di apertura.

La procedura è terminata solo quando confereremo di inviare i dati inseriti ad Apple, con un pulsante su sfondo blu posto in alto, al centro della pagina (non di facile individuazione, al primo impatto). Una volta confermato, la nostra scheda dovrà essere validata; solo da quel momento potremo vedere pubblicata la posizione della nostra azienda sulle mappe di Apple.

Apple Maps Indoor, posizionamento per interni

Il menù “per interni” di Apple Maps permetti di registrare fisicamente gli interni della nostra attività. Se siamo un museo, per esempio, possiamo inserire il numero di stanze, se disponiamo di planimetrie in svariati formati, potremo infatti comunicare ad Apple tali informazioni. Particolare attenzione ci viene data nel caso in cui i nostri locali siano dotati di Wifi e di tecnologia iBeacon

iBeacon è un sistema di posizionamento indoor, descritto da Apple come “una nuova classe di trasmettitori, a bassa potenza e a basso costo, che possono notificare la propria presenza a dispositivi vicini con iOS7 e iOS8”[1]. La tecnologia consente ad uno smartphone o ad un altro dispositivo di effettuare delle azioni quando sono nelle vicinanza di un iBeacon. La tecnologia iBeacon sfrutta la tecnologia Bluetooth Low Energy (BLE), conosciuta anche come Bluetooth Smart. iBeacon usa la percezione di prossimità del Bluetooth Low Energy per trasmettere un identificativo unico universale (UUID), che sarà poi letto da una specifica app o sistema operativo. Una volta letto il segnale, l’app può svolgere varie azioni programmate come accedere ad un social network o inviare una notifica push.

fonte: Wikipedia, https://it.wikipedia.org/wiki/IBeacon

Questo ci fa capire che Apple ha bisogno di molte informazioni a riguardo, in modo da essere schedati e profilati maggiormente dal motore. E questo è positivo, soprattutto per chi si adegua e sta al passo coi tempi, tecnologici.

I requisiti per accedere al programma indoor possono essere limitati, in quanto occorre rispettare queste caratteristiche, in merito alla propria attività:

  • Accessibili al pubblico
  • Numero di visitatori annui superiore a 1 milione
  • Disponibilità di mappe complete, accurate e in scala
  • Disponibilità di rete Wi-Fi in tutti gli spazi
  • App associata autorizzata dal titolare

Infatti, nelle schermate successive, il sistema ci darà la possibilità di scegliere tra queste tipologie: Acquario, Aeroporto, Albergo, Autosilo, Casinò, Centro affari, Centro commerciale, Centro congressi, Centro ricreativo, Museo, Negozio, Parco tematico, Resort, Sede istituzionale, Stadio, Stazione, Struttura sanitaria, Teatro, Ufficio privato, Università, Altro.

Per essere presenti nella versione indoor, dovremo fornire opzionalmente anche delle planimetrie (in versione BIM, CAD, GeoJSON, Illustrator, SVG, PDF, ESRI, modello dati spaziali o Shapefile) e ci verrà chiesto di inserire anche i dati del proprietario della stessa. Al termine, verremo contattati dal team.

Google Maps vs Apple Maps

Qualche considerazione personale è giusto darla.

Una procedura semplice, che lascia poco peso alla personalizzazione con loghi o altre grafiche. Lascia anche un’attimo di delusione il fatto che la scheda debba essere verificata, probabilmente “a mano” dal team di Apple. Questo accade di fatto anche con Google, il quale ci manda però una cartolina entro 2 settimane (a volte anche più) per verificare la nostra attività.

La verifica con cartolina di casa Google ci sembra a rigor di logica più sicura, in quanto verifica proprio l’esistenza fisica dell’indirizzo. Mentre con Apple la verifica avviene telefonicamente; sappiamo tutti che con la telefonia VOIP è possibile geolocalizzare un numero di telefono, per esempio di Cremona, anche se si risiede a Milano (e viceversa). Quindi potrebbe essere più facile imbrogliare il neo-sistema di casa Apple.

Apple Maps Indoor assomiglia molto, in versione semplificata, allo street view per interni di casa Google. Anche se alla fine è semplicemente una forma di contatto, step by step, in cui ci vengono richiesti dei dati dettagliati; infatti, alla fine della procedura, il sistema ci informa che verremo contattati dal team. 

L’accesso alla versione Indoor è un po limitante, rispetto al programma Street View per interni di casa Google. In questo caso infatti, è sufficiente contattare un fotografo o un professionista accreditato da Big G per accordarsi, ovviamente, sul compenso a fronte di numerosi scatti che andranno a comporre lo street view del nostro locale. Un bell’esempio è quello del Teatro Ponchielli di Cremona: siete pronti per un tour virtuale?

Essere presenti, comunque e ovunque

In ogni caso, l’importante è esserci. Come su tutti i canali web, social o meno che siano, in cui la nostra attività può essere ricercata occorre essere presenti. È importante pubblicare e rendere ben visibili i nostri dati di contatto, cosa facciamo e soprattutto chi siamo, al fine di poter mostrare facilmente la nostra azienda, che esiste e che è disponibile alle richieste di potenziali clienti.